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Intitolazione del Centro Mariapoli a Chiara Lubich

L’intitolazione a Chiara Lubich del Centro Mariapoli di Cadine (Trento) il 24 gennaio scorso,dà voce ad una storia che, come si legge su uno dei giornali locali, "fiorita nel mondo intero, appartiene alle radici più vivaci della comunità trentina".
Dello stesso tono gli interventi delle tante personalità civili e religiose presenti alla cerimonia: dall’arcivescovo di Trento, Luigi Bressan, al presidente della provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, ad alcuni rappresentanti delle Chiese in Europa.
 

Il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta definisce il Centro "una riserva di speranza": "[…] Proprio qui a Cadine, Chiara sette anni e mezzo fa ha chiesto a Trento di essere 'ardente'. […] Tradiremmo la sua eredità se oggi fossimo qui per fare di Chiara Lubich un monumento, se la consegnassimo alla storia per non sentirla più parlare nella nostra cronaca di tutti i giorni, più che mai bisognosa di dialogo e fraternità".

Grande rilievo ha avuto la dimensione ecumenica della cerimonia, che rispondeva alla fisionomia propria del Centro assegnatagli da Chiara stessa al momento dell’inaugurazione nel maggio 1986.

Ad assicurare che questo impegno si rinnova, la presenza e la testimonianza, a Cadine, il 24 gennaio, di qualificati esponenti di varie Chiese. Da Sua Eminenza Gennadios Zervos, ortodosso del Patriarcato di Costantinopoli, metropolita d’Italia e Malta, il quale ha rievocato il rapporto profondo che intercorreva tra il Patriarca Athenagoras I e Chiara; alvescovo Heinrich Herrmanns, della Chiesa evangelico-luterana di Schaumburg-Lippe, Germania,cheha sottolineato come "per Chiara fosse evidente che la verità del Cristo abbraccia tutta la cristianità, superando confini e scissioni all'interno di essa."

Toccante la loro corale testimonianza di come "in Chiara e nel suo carisma tutti si trovano già uniti nella diversità".

Il Pastore Peter Dettwiler, responsabile per l'ecumenismo della Chiesa riformata del Cantone di Zurigo, ha affermato tra l’altro:"Attraverso il carisma di Chiara ho riscoperto la mia Chiesa. Chiara era più riformata di me! [...] Chiara è stata uno straordinario fermento d'unità [….] Lei voleva essere come Maria che dà vita a Gesù fra noi."

Il vescovo anglicano David Hamid ha ricordato che l’Arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, riconosce la teologia di Chiara, come "la semplice e devastante verità", che "Dio agirà e vivrà pienamente nel nostro mondo quando […] noi chiederemo a Dio di vivere in noi […] per Lui stesso."

L’insieme della giornata, conclusasi con una breve ma partecipata preghiera ecumenica, offre un affresco di spiritualità, confermato da Emmaus, alla sua prima visita ufficiale nella città natale del Movimento, mentre tratteggia la figura di Chiara come "una vita per l’unità"."[…] E’ stato il suo disegno, la sua chiamata - ha detto Emmaus- […] un cuore aperto, una 'luce' che ha indicato la strada da percorrere per fare di tutti gli uomini una sola famiglia, per essere insieme 'costruttori di un’umanità nuova', che già dimostra a fatti […] come la fraternità universale, il disegno di Dio sull’umanità, non è un sogno."

Un applauso denso e compatto accompagna lo scoprimento della targa da parte di Giancarlo Faletti.

Dal Centro Mariapoli "Chiara Lubich" si parte con una luminosa consegna di Chiara alla città natale da far risplendere ovunque:"Ricordo quand’ero piccolina - ha detto nel corso della sua visita del 1986 -che guardando la città di Trento da un’altura, mi è venuto dentro un grande desiderio: di bruciarla questa città, di farla diventare un incendio […], affido a voi questo desiderio. […] abbiate la certezza che sono con voi, sempre!".

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Chiara Lubich

Nasce a Trento il 22 gennaio 1920, seconda di quattro figli.
La madre è fervente cattolica, il padre socialista.
Nell’imperversare della seconda guerra mondiale, sul crollo di ogni cosa, comprende che solo Dio resta: Dio che è Amore. La sua vita si trasforma. Lo sceglie come unico Ideale. 

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Centro Chiara Lubich 
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