Il dialogo della vita: la lezione di Ottmaring

21/07/08

Trento ed Ottmaring-Augsburg, due città, due vocazioni diverse che la storia ha fatto incontrare. Domenica 13 luglio si festeggiavano i 40 anni della cittadella ecumenica di Ottmaring, sorta nel giugno del ’68 in seguito all’incontro tra Chiara Lubich e Pfarrer Klaus Hess, leader evangelico luterano. Incontro che fece dire ai luterani: “Ma come, i cattolici vivono il Vangelo?”.

 E si scelse con determinazione di testimoniare insieme il messaggio di unità lasciato da Gesù. Al primo colpo di badile anche Trento, città di quel Concilio che segnò la divisione tra mondo riformato e cattolico, volle essere presente nella persona del vescovo mons. Gottardi.

Oggi sono più di un centinaio di personead abitarla, metà circa cattoliche e metà luterane. Alla festa del 40° vi erano raccolte personalità della chiese luterana e cattolica e delle istituzioni civili, rappresentanti di movimenti evangelici delle chiese libere e di movimenti cattolici, un popolo composito di 350 persone. Ospiti d’onore una delegazione trentina con il vicesindaco Alessandro Andreatta a nome del Comune, rappresentanti dei Focolari di Trento e della Commissione ecumenica diocesana. Mons. Bressan aveva inviato un gradito messaggio.

Sono stati ricordati con riconoscenza“i pionieri di questo segno profetico della storia ecumenica”, come ha scritto la neopresidente del Movimento dei Focolari Maria Voce, tra cui il vescovo luterano Dietzfelbinger e quello cattolico Stimpfle per il loro iniziale determinante sostegno ad un progetto così rispondente alle attese del Vaticano II. Nelle riflessioni degli attuali vescovi Losinger, cattolico, e Friederich, luterano, la parola chiave era: “speranza ecumenica”, approfondita dall’esperienza vissuta da membri luterani della Bruderschaft fianco a fianco con i cattolici del Focolare, esperienza non esente di periodi difficili e di sospensioni e pegno di un futuro promettente. Determinante in questo processo, ha spiegato l’evangelico Rattey, la chiarificazione di Chiara Lubich “ad Ottmaring si incontrano due opere di Dio che insieme danno testimonianza della costruzione dell’unità fra i cristiani”: non fusione tra le due realtà, quindi, e non separazione, ma crescita nel reciproco amore evangelico per fare “di questo piccolo Centro una cittadella posta sul monte”. Un “ecumenismo del popolo”, termine caro alla Lubich. Riconoscenza per questo impegno, sostegno, “fiducia nel futuro” nel messaggio del cardinale Kaspers, Presidente del Pontificio per l’Unità dei Cristiani (assente perché a Sidney per la GMG).

Impegno ecumenico e responsabilità civile. Ottmaring è stata palestra nella costruzione di “Insieme per l’Europa” con i grandi eventi di Stoccarda del 2004 e 2007 ad opera di 180 movimenti e associazioni di diverse Chiese cristiane. Missione per un’Europa e per un mondo più unito sottolineate dal vicesindaco di Trento Andreatta: “Una grande lezione di dialogo e la convinzione che questa sia la strada più efficace per dare risposta ai dilemmi che attraversano la vita di noi singoli e delle nostre società. Un dialogo che non rinuncia alla propria identità, perseguito con forza, con determinazione e convinzione. Trento, città che ha dato i natali a Chiara Lubich, deve sentire un “di più” di responsabilità in questa direzione e fare del dialogo uno stile di vita politica, amministrativa. Questa la lezione di Ottmaring. Credo che Trento deva chiedersi quale segnale, più percepito e percepibile dei cittadini, possa dare. Ottmaring ci sprona a domandarcelo”.

articolo su "Vita Trentina"