6 giugno - Al Rotary solidarietà e dialogo
Una festa per ricordare il bisogno per la società civile
di perseguire il bene comune
Nella incantevole cornice del Teatro Sociale - il salotto buono della città - Chiara riceve il “Premio Rotary Trentino Alto Adige-Südtirol 2001”. Nella motivazione si legge: «Chiara Lubich ha dedicato la sua vita per aiutare le persone a scoprire l’amore e la comprensione reciproca, promuovendo la solidarietà e il dialogo tra i popoli e le diverse religioni, elementi questi che bene si identificano con l’ideale rotariano».
Nella sala medievale, Chiara conversa coi presidenti dei club trentini. Duetta col governatore Mattarolo, che riteneva che la sua fosse l’associazione più diffusa al mondo: 163 paesi. Deve però costatare come il focolare sia giunto in 182 nazioni.
Torna ripetutamente questa comunanza di ideali: «Il confronto con il focolare - precisa Mattarolo - ci aiuta anche nel Rotary, perché vogliamo essere uomini di qualità, di amicizia, attraverso l’arricchimento reciproco. Anche noi vogliamo unità».
Chiara nel suo intervento è esplicita: «L’unità - dice - è una realtà soprannaturale. Ma è pure un’aspirazione umana». Il carisma dell’unità è perciò «un rimedio a divisioni, separazioni, traumi». E, come esempio dell’impegno sociale del movimento, presenta il progetto per una Economia di Comunione.
Al termine del pomeriggio al Teatro Sociale, la compagnia Cosi-Stefanescu fa da degna cornice alla premiazione. Interpretano “In attesa del nuovo tempo”, sulla musica del concerto n° 1 in re minore per pianoforte e orchestra di Johannes Brahms.
Commenti
«Ho avuto l’onore di realizzare l’opera d’arte del premio Rotary; ho voluto simbolizzare le mani come terminali del pensiero. Chiara Lubich in tutto il mondo ha una visione ampia ed unita».
(Settimo Tamaini, in arte Maestro 7)
"Abbiamo visto un personaggio fantastico che francamente mi ha emozionato più di quello che pensassi. Ha espresso con molta chiarezza i risultati di un movimento che sta sconvolgendo un po’ il panorama mondiale. Sta facendo capire delle cose che sembravano utopie, e che in realtà si stanno dimostrando fattibili».
(Mariano Roman, direttore tecnico dell’Aprilia e socio del Rotary )
«Quello che mi ha colpito di più è il fatto che lei definisce le persone che le sono attorno un “piccolo popolo” che si allena alla comunione. Questo “piccolo” è per me di straordinario significato, perché non è piccolo in termini quantitativi, ma è piccolo in termini di una umiltà assolutamente apprezzabile, che cerca di costruire qualcosa in termini concreti. Quello che fa di Chiara Lubich una persona importante non sono tanto e soltanto le sue proposte, le sue riflessioni, ma il fatto che ha creato una organizzazione che opera concretamente; che non soltanto prega o si nasconde, o suggerisce, ma fa».
(Giampiero Mattarolo, governatore del Rotary del distretto del Triveneto)
Luca Franceschi ha intervistato Chiara Lubich per L'Adige, nel palco del Teatro Sociale.
Come ha trovato l’accoglienza a Trento?
«Ottima, più di così... Una cosa sì ufficiale ma anche molto familiare. La città ha alla base un forte spirito umano, che può servire a gettarne uno per il futuro ancora più ardente, che è quello dell’unità».
Trento può davvero diventare il ‘centro dell’ecumenismo’ che lei ha ipotizzato pochi giorni fa in duomo?
«Non solo ecumenismo con le altre Chiese, ma un ecumenismo ancora più vasto di fraternità universale. Un primo passo può essere attuato dialogando con le altre unità e movimenti ecclesiali».
È cambiato oggi il modo di evangelizzare?
«Cambia, cambia molto. Il Santo Padre ha detto che non sono più i vescovi e i sacerdoti religiosi gli unici incaricati dell’evangelizzazione, ma tutto il popolo di Dio. Il nostro movimento ne è un esempio, perché è partito da noi ragazze e ragazzi, che non eravamo né preti né vescovi».
Documenti
La breccia nel cuore dei popoli
il saluto del presidente della Giunta regionale Margherita Cogo
Aumentare la qualità umana
le parole di benvenuto del Governatore distrettuale del Rotary Giampiero Mattarolo
La promozione degli ideale rotariani
il significato del premio. La motivazione dell'edizione 2001. Angelo Pallaoro
L'unità, un'aspirazione dell'umanità
il discorso di Chiara Lubich di accettazione del premio