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Carta di identità del Tavolo Tuttopace

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Siamo un gruppo di educatori-insegnanti, appartenenti ai diversi ordini e gradi di istruzione (dalla scuola dell’infanzia alla secondaria superiore), da tempo impegnati a vari livelli in iniziative di educazione alla pace.

Il Tavolo Tuttopace, nato ufficialmente nell’anno scolastico 2004/2005, mette in rete attualmente scuole di varie località: da Trento a Pergine, da Lavis, a Molveno, da Andalo, a Cassola, in provincia di Vicenza…, coinvolgendo bambini, ragazzi, studenti, insegnanti, dirigenti scolastici, associazioni, famiglie, istituzioni territoriali.

Nato come strumento per il coordinamento tra diverse realtà ed esperienze, progressivamente si è costituito come tavolo di lavoro” tra insegnanti che si incontrano mensilmente a Palazzo Geremia, a Trento.
Preziosa è stata la collaborazione con il Comune di Trento e con il Dipartimento Istruzione della Provincia Autonoma di Trento..
Partendo dall’esperienza personale e considerato il contesto sociale in cui viviamo (sempre più contrassegnato da condizioni di precarietà, perdita di ideali, individualismo diffuso, con molteplici conseguenze negative sul piano dei rapporti interpersonali, sociali e interculturali) avvertiamo l’importanza e la necessità di offrire una più precisa definizione delle finalità e degli obiettivi che come Tavolo Tuttopace ci si propone.

Innanzitutto, crediamo fermamente nella necessità di una pedagogia e pratica della pace che sappia legare coerentemente pensiero e vita, principi e azioni, valori ed esperienze,convinti della trasversalità di questa “speciale” educazione, strumento formativo oggi più che mai indispensabile, per quel salto di qualità che sta alla base della piena realizzazione della vita umana e del suo cammino di civiltà.

Ciò richiama noi educatori, per primi, alla corresponsabilità di vivere e di sviluppare (tra noi, con gli studenti e con la comunità tutta) una sempre più alta qualità di rapporti, segno di quella umanizzazione della vita che sta alla base di ogni ricerca, premessa indispensabile per la realizzazione di un comune miglioramento.

E’ fondamentale per noi:

1. sottolineare l’importanza della testimonianza personale e comunitaria quale dimensione fondamentale della professionalità docente, aperta al mondo dei valori, tesa alla continua interazione tra teoria e prassi;

2. dare particolare rilievo alla relazione interpersonale e alla costruzione del senso di comunità, puntando a metter in atto quella convivialità che è dialogo costruttivo tra diversità, dimensione non chiusa e autocentrata, ma aperta all’incontro-confronto con le altre realtà;

3. confrontarci tra diverse impostazioni teoriche e prassi educative, avendo cura di valorizzare le dimensioni positive che uniscono e sollecitano la costruzione di contesti di vita migliore, di un mondo più unito;

4. approfondire la ricerca sull’educazione alla pace, valorizzando i molteplici contributi che ci provengono da importanti testimoni e studiosi, facendo tesoro anche delle esperienze realizzate a livello locale e delle metodologie che contraddistinguono le buone prassi educative;

5. promuovere una formazione continua degli insegnanti attraverso incontri periodici, finalizzati al potenziamento e allo sviluppo di competenze relazionali e sociali trasversali a tutte le discipline, in grado di cogliere ed evidenziare i semi della pace all’interno dei vari curricoli di studio.

Nel tendere a tutto ciò ci proponiamo di:

- far leva su una comunicazione di qualità che, partendo dall’ ambito scolastico, pratichi i valori del rispetto, dell’accettazione, della comprensione empatica, della legalità, della reciprocità;

- promuovere una gestione-risoluzione positiva dei conflitti;

- attivare e concretizzare il lavoro pedagogico “di rete”;

- valorizzare l’appartenenza alla comunità sociale, aperta al dialogo tra famiglie, tra gruppi, associazioni, istituzioni;

- superare la frequente frammentazione delle conoscenze, mettendo in rapporto i saperi, comprendendone l’interdipendenza, ma anche la specificità;

- attuare una didattica attenta alla cooperazione, per favorire la formazione di una “testa ben fatta”, di una comunità pensante e dialogica;

- stimolare nella comunità docente, nei giovani, nei rapporti con le istituzioni, la creatività e la partecipazione, promuovendo azioni concrete di mediazione e di condivisione, tese alla giustizia e alla ricerca del bene comune.
Siamo consapevoli che questi obiettivi di educazione alla pace (facendo nostra l’affermazione “la pace comincia da me”) saranno tanto più credibili e congruenti allo scopo che ci proponiamo quanto più essi si concretizzeranno come esperienza quotidiana di pace, vissuta in prima persona dagli educatori, con l’umile continuità dei piccoli passi e della testimonianza (a livello interpersonale, sociale, politico, culturale…), via irta e difficile, ma la più efficace per il raggiungimento di mete educative così alte.

Questo, in fondo, è il dono più prezioso che la comunità adulta può fare alle future generazioni, sviluppando assieme a loro un senso sempre più maturo e più alto di cittadinanza e di comunità, di fratellanza universale.
 

Trento, settembre 2009