I New Medi@ nel terzo millennio

01/04/06

Confronto partecipato, franco e propositivo quello che ha richiamato una ventina di persone la mattina di sabato 1° aprile a riflettere insieme, in un orizzonte di senso, sulle prospettive delle nuove tecnologie, con particolare attenzione al software libero (open source).

Professionisti del mondo dei media e della comunicazione, soprattutto informatici, qualche giornalista, laureandi di vario ambito, un assessore comunale, tecnici e anche utenti dei new media, si sono confrontati sul tema “I New medi@ nel terzo millennio: legati ad un sistema o liberi di esplorare? Quale mondo vogliamo costruire?”. Allo scambio ha portato la sua competenza e personale testimonianza Giulio Meazzini, ingegnere nucleare con studi di perfezionamento in Bioingegneria e lunga esperienza nell'ambito dell'ICT e dei New Media, collaboratore della rivista “Città Nuova” per la divulgazione scientifica.

Partendo dalla constatazione che il mondo sta cambiando velocissimamente per l’impatto dei nuovi mezzi di comunicazione sull’uomo e sulla società, e consapevoli che ciò stia segnando un gap generazionale sempre più profondo tra mondo dei giovanissimi e adulti, si sono analizzati rischi e possibilità delle nuove tecnologie.
In particolare si è affrontato la questione dello sviluppo di due approcci e filosofie diverse: quella dei brevetti e quella del software libero. Da una parte chi spinge verso la condivisione, il gratuito (o almeno l'abbattimento dei prezzi), il semplice, il piccolo, l'indipendenza e l'autonomia di azione; dall'altra la garanzia e gli interessi delle aziende (soprattutto multinazionali) che difendono la stessa logica di organizzazione del mercato, di guadagno e di difesa degli investimenti, funzionanti negli ultimi 100 anni.
Numerosi e variegati gli interventi dei partecipanti, che con la propria esperienza diretta hanno offerto un contributo specifico e plurale, per cultura e professionalità. Interessanti le prospettive che si sono delineate quali ruolo specifico e auspicabile delle istituzioni locali.

L’incontro si è chiuso con una comune e condivisa riflessione sulla mission di chi opera nell’ambito dei New Media. Nelle proprie mani e nella propria testa la responsabilità di poter contribuire a fare in modo che i vertiginosi cambiamenti di cui è oggetto mirino ad un progetto etico, che parla di fratellanza (che ogni cosa sia di tutti, che tutto circoli perché insieme si gioisca, si soffra, si fatichi, si preghi per gli stessi scopi, come in una famiglia), universalità (comunicazione globale che faccia sperimentare contemporaneamente unità e pluralità) e gioia (far sorridere il mondo, dare “calore”, pace, gioia, speranza).
Il confronto – a cui i presenti desiderano dare continuità – è stato promosso da NetOne, rete che collega persone che operano nell’ambito dei media, dell'Information & Communication Technology e della comunicazione in genere. NetOne si offre come luogo di incontro e di dialogo, raccoglie e mette in rete idee, progetti, approfondimenti culturali, testimonianze di vita di quanti, nelle varie parti del mondo, lavorano o studiano sulla comunicazione nella prospettiva di un mondo unito.