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Il ritrovarsi di due città

Un viaggio all’insegna dell’ecumenismo, nella sua valenza civile e religiosa. Sullo sfondo la manifestazione di Stoccarda “Insieme per l’Europa”
Trento e Augsburg,due città “ponte” che la storia ha unito e diviso più volte. Oggi lo scambio e l’incontro tra cittadini di entrambe contengono una grande attesa.

Questa l’impronta del soggiorno dal 3 al 5 marzo di 44 trentini ad Augsburg (città tra le più antiche della Germania con 2010 anni di storia) e la vicina cittadella ecumenica di Ottmaring. Con la delegazione, l’arcivescovo Luigi Bressan e il vicesindaco Alessandro Andreatta. Il viaggio voleva essere anzitutto una restituzione della visita di una quarantina di evangelici e cattolici lo scorso luglio a Trento: sede di quel Concilio che nel XVI secolo siglò la divisione tra mondo riformato e cattolico; città che ha visto sorgere negli anni 40, un carisma di unità affidato a Chiara Lubich, fatto proprio oggi da milioni di persone di diverse chiese cristiane, di religioni diverse e di chi non si riconosce in una fede religiosa.

Martin Lutero e Chiara Lubich,due nomi richiamati spesso durante il ricco programma preparato per i trentini. Augsburg e Trento, due città le cui somiglianze per storia e vocazione sono state più volte declinate,  col corale augurio di un nuovo comune percorso.

Ad accogliere il gruppo di Trento il vescovo luterano Ernst Őffner, un colloquio il suo con sapore di confidenza. E’ lui a mettere per primo in evidenza il contributo squisitamente ecumenico della cittadella di Ottmaring, sorta nel 1968 ad opera del Movimento dei Focolari e della Christentumsgesellschaft (evangelica). “E’ diventata un comune patrimonio. Due volte all’anno ci ritroviamo qui il vescovo cattolico ed evangelico della regione: è la nostra casa comune. Qui porto i nuovi pastori in preparazione alla loro ordinazione. Qui si prega e si lavora per l’unità tra le Chiese. Sono convinto che Dio ascolterà”. Conclude: “Vorrei venire a Trento. Dobbiamo continuare questo legame”.

L’appuntamento all’indomani è in Comune. Dopo un’intensa visita alla storica chiesa evangelica di S.Ana guidata dalla decana evangelica pastoressa Kasch e prima dell’incontro in Duomo con il vescovo cattolico Walter Mixa.

Nella Sala dei Prìncipi del Municipio il gruppo è accolto dal vicesindaco di Augsburg, dott. Kirchner, che delinea i molti punti in comune tra Augsburg e Trento. Commenta poi il vicesindaco Andreatta: “Ho avuto conferma degli importanti legami tra le nostre due città. Con questo incontro è scattato un qualcosa, voglia di camminare insieme. Il prossimo passo è rivederci ancora, scambiarsi esperienze, continuare il dialogo. Abbiamo messo una buona base”. E il consigliere provinciale Beppe Zorzi,  membro della delegazione, appunta: “Se l’Europa un tempo era seminata nella sua identità dai confini, oggi è sempre più l’Europa delle comunità, delle città. Una identità che nasce dalla adesione libera e critica a dei principi e a dei valori il più possibile condivisi, punto di incontro tra culture diverse. Dobbiamo avere il coraggio di porci in questi crocicchi per trovare un nuovo punto di equilibrio. E Chiara Lubich, con geniale intuizione,  capisce già nel ‘900 come l’esperienza vada oltre la conoscenza e come il primato della persona vada riletto in termini di qualità della relazione. E’ l’ora di accogliere la sfida della fraternità”.

E Europa è l’altra parola chiave di questo soggiorno in Germania. Ottmaring è diventata piattaforma della manifestazione “Insieme per l’Europa”, che nel 2004 raccolse a Stoccarda circa 10.000 partecipanti di 150 movimenti di varie denominazioni cristiane. Pochi giorni prima, nuovamente ad Ottmaring, si è ritrovato il comitato orientativo con 13 movimenti evangelici, anglicani, ortodossi e cattolici che già lavora per Stoccarda 2 (in programma per il 12 maggio 2007). Un destino comune. Una responsabilità condivisa.

 

A colloquio con il vescovo regionale luterano Ernst Őffner

“Aspettavamo un incontro ufficiale – parole di mons. Bressan a conclusione della serata – invece abbiamo imparato dalla sua sapienza, dalla sua esperienza sostanziale”. Il vescovo Őffner, infatti, ha voluto portare i presenti al cuore del suo lavoro e della sua diocesi, con le ferite e le speranze. “Ogni città ha una vocazione – ha detto – e vive di questa promessa. Quella di Augburg è ecumenismo”. Qui ebbero luogo alcuni importanti tentativi di riconciliazione tra mondo della Riforma e Chiesa cattolica. Si pensi all’incontro (1518) di Lutero con il delegato papale Caetano. Alla dichiarazione della Pace Augustana (1955). E recentemente (1999) alla firma della dichiarazione congiunta tra Chiesa cattolica ed evangelica sulla dottrina della giustificazione, imprevedibile evento per chiunque nel ’500. La storia ha bisogno di tempo. “Augsburg deve irradiare questa sua vocazione nell’orizzonte dell’unità tra le chiese. Deve far vedere come la si può vivere pur portando addosso ancora le nostre piaghe”.

“Quale il prossimo passo che potremmo augurare a questo dialogo?”. Il vescovo Őffner conferma che la strada degli ultimi 50 anni supera quella dei quattro secoli passati. Riscontra tra i dolori più comuni dei cristiani della Germania quello legato all’alto numero di matrimoni misti: la divisione tra confessioni cristiane che tocca l’intimità delle famiglie, i cui membri non possono accostarsi alla stessa Eucaristia: “Dobbiamo lavorare per amore di queste persone. Dobbiamo invitarci reciprocamente tra Chiese a valorizzare e curare gli altri sacramenti, soffrire sì, ma sperare nelle strade di Dio che ci vorrebbe tutti uniti”.



Chiara Lubich

Nasce a Trento il 22 gennaio 1920, seconda di quattro figli.
La madre è fervente cattolica, il padre socialista.
Nell’imperversare della seconda guerra mondiale, sul crollo di ogni cosa, comprende che solo Dio resta: Dio che è Amore. La sua vita si trasforma. Lo sceglie come unico Ideale. 

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Centro Chiara Lubich 
Movimento dei Focolari

 

 

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