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Dado dell'amore


Il dado dell'amore riporta sei frasi importanti da mettere in pratica per diventare costruttori di fraternità, di pace. Lo vivono piccoli e grandi.

E’ semplice: leggi la frase scritta sulla faccia che ti appare. Cerca di ricordartela e di viverla durante il giorno. Al tramonto, il mondo sarà un po' più in pace e l'avrai costruita anche dentro di te. Provare per credere.
 


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Il dado serve proprio a fare la pace. Un giorno mi sono arrabbiato con il mio compagno perché voleva sempre essere lui a “prendere” nel gioco “prendi e scappa".

Quella mattina tirando il dado era uscito “perdono l’altro”, così non solo l’ho perdonato, ma anche gli ho lasciato “prendere”.

Michele

Eravamo tutti a cena, la mamma ha chiesto a Matteo di prendere la birra nel ripostiglio. Io ho guardato mio fratello e dalla sua faccia ho capito che non aveva voglia di alzarsi perché era stanco. Allora mi sono alzata e sono andata al suo posto a prendere la birra. Mio fratello mi ha fatto un sorriso ed io ero contenta .

Federica

Questa settimana la mia nonna si é ammalata di una brutta malattia ed é sempre in ospedale. Io con mia sorella ho detto tante 'Ave Maria' perché la nonna guarisca. Se volete potete  dirle anche voi.  Un giorno finché il nonno era in ospedale con la nonna, io e mia sorella abbiamo sparecchiato la tavola, ho buttato via la spazzatura nel bidone giusto, e abbiamo fatto la spesa. Quando il nonno riposava il pomeriggio perché era stato la notte in ospedale con la nonna, noi stavamo zitti zitti per non disturbarlo e cosi era più contento.

Francesco

Ero seduto comodamente e giocavo con il video-giochi. E’ venuta mia sorella  a dirmi che voleva giocare lei con il video-giochi. Io proprio non glielo avrei ceduto mai, ma mi sono ricordato del dado e le ho lasciato il mio posto.

Marco

Il primo giorno di scuola, faccio la prima elementare, ho fatto subito un'esperienza, così ho iniziato subito ad amare i miei nuovi compagni. A ricreazione c'era un bambino senza merenda e io gli ho dato un po' della mia. Poi é arrivato un altro bambino che si era dimenticato anche lui la merenda. Io avevo già dato un pezzo della mia e volevo mangiare quello che mi rimaneva, ma poi ho pensato di darne anche a lui. Ora mi porto a scuola un pacchetto di biscotti, così posso darne ai bambini che non ne hanno.

Francesco

Quest'estate, a Cavareno, abbiamo fatto una bancarella, nel prato vicino a casa nostra. Abbiamo ricavato 48 euro. All'inizio volevamo dare metà dei soldi ai poveri. Invece, con l'altra metà volevamo comprare un game-boy advance.  In quei giorni è arrivato dal Brasile, lo zio Francesco, che è missionario. Abbiamo deciso di dargli tutti i 48 euro per i bambini poveri. Dopo qualche mese ci ha mandato una letterina dove ci scriveva che con i 48 euro aveva comperato matite e quaderni per i bambini di un orfanatrofio. Noi siamo stati molto felici.

Stefano e Monica di Zambana

Io e Ruben stavamo litigando per giocare per primi alla play station. Poi mi sono ricordato che avevo tirato il dado e era uscito: “Perdono l’altro” Allora gli ho chiesto scusa e poi abbiamo cambiato gioco.

Atef