A Trento sulle orme di Chiara
Trento, nella sua storia, si è più volte candidata città del dialogo ecumenico e civile. Proprio qui vede la luce l’ideale dell’unità di Chiara Lubich che, da quasi 70 anni, sprona milioni di persone nei cinque continenti a viverlo in prima persona e a costruire brani di fraternità sempre più ampi in ambito religioso, politico, economico, artistico, giuridico, sportivo, nella comunicazione, ecc. Per questo accorrono a Trento visitatori da molti Paesi del mondo, desiderosi di conoscerei luoghi che hanno visto il manifestarsi di questo dono di Dio.
Recita, infatti, un proverbio cinese: “Chi beve l’acqua pensa alla sorgente”.
È una storia reale, quella qui narrata, nota in molte parti del mondo, ma che a Trento ha la concretezza ed il fascino delle storie vere. Dei suoi luoghi più significativi tentiamo un breve percorso, guidati dal racconto che Chiara Lubich stessa fece alla sua città il 10 giugno 2001.
2 - S.Maria Maggiore
E’ battezzata a S.Maria Maggiore con il nome di Silvia, proprio nella Chiesa che ospitò le ultime sessioni del Concilio di Trento.
3 - Ex Scuole elementari Verdi
La piccola Silvia frequenta le elementari alla scuola "G. Verdi", nell'edificio oggi sede della facoltà di Sociologia.
4 - Istituto Maria Bambina
Il grande cortile di Via Borsieri 4 attira molte bambine, tra cui Silvia, che vi giocano felici. Suor Carolina le forma all'amore e alla conoscenza di Dio.
5 - Chiesa Santissimo
Ogni venerdì il gruppetto di suor Carolina si reca in Corso 3 Novembre 26, per l'adorazione di Gesù eucarestia. La bambina Silvia lo prega così: "Dammi la tua luce ed il tuo calore".
6 - Il Torrione
Sulla Via Al Torrione la ragazza Silvia ha alcune comprensioni della vita cristiana che la preparano al futuro.
7 - Via Gocciadoro 17
I Lubich abitano in questa casa dal 1934 fino al grande bombardamento del 13 maggio 1944, che la rende inagibile. Sono anni per Chiara del graduale manifestarsi della luce di un nuovo carisma.
8 - Istituto Magistrale Rosmini
In Via Malfatti 2 frequenta le magistrali dal 1934 fino al diploma nel 1938. A 18 anni riceve il primo incarico in Val di Sole. Durante la guerra insegna (1941-43) all'Opera Serafica (Cognola).
9 - Duomo San Vigilio
Nel Duomo - sintesi della fede, cultura, storia del popolo trentino - si trova a suo agio. Ama sedersi in fondo a destra, su una panca sotto una feritoia, dove studia la sua amata filosofia.
10 - Rione Madonna Bianca
In una giornata gelida del 1943, andando a prendere il latte in fondo a Viale Verona come gesto d'amore verso la mamma, a metà strada, avverte come se il cielo s'aprisse e Qualcuno la invitasse a seguirlo: "Hai una vita sola... Datti tutta a me".
11 - Al Colleggetto dei Cappuccini
Lo si raggiungeva da Via dei Cappuccini.
Il 7 dicembre 1943, d'accordo con il suo confessore, si dona a Dio per sempre. Viene posta così la prima pietra del futuro Movimento dei Focolari.
12 - Quartiere Le Androne
Quartiere tra i più poveri della città. Chiara e compagne vi si recano ogni giorno con valigie pesanti e piene di ogni cosa utile. L'obiettivo è preciso: risolvere il problema sociale di Trento.
13 - I tre portoni
Accanto a questi archi, in Via Santa Croce, Chiara e le sue compagne si danno spesso appuntamento.
14 - Bosco Gocciadoro
Il 13 maggio 1944 ha luogo uno dei bombardamenti più violenti. Anche i Lubich passano all'addiaccio quella notte che per Chiara è di "stelle e lacrime"; all'indomani i suoi sfollano ma lei resta in città. Una frase le dà luce e forza: "Tutto vince l'amore!"
15 - Corso 3 Novembre
Tra le macerie s'imbatte in una donna che impazzita dal dolore le grida: "Quattro me ne sono morti!". Abbracciandola sente che deve 'spostare' il proprio dolore per fare suo quello dell'umanità sofferente.
16 - Ex Ospedale S. Chiara
In quello che ora è centro culturale si trovava l'ospedale.
La mattina del 14 maggio 1944 Chiara vi cerca il fratello Gino, studente di medicina, che fra le rovine e i morti le sussurra: "Vedi? Tutto è vanità!".
17 - Piazza Cappuccini 2
Nell' autunno 1944, con le sue prime compagne, trova alloggio in questa abitazione che in città viene chiamata "la Casetta".
Diventerà il primo focolare.
18 - Rifugio
A 100 metri dalla "Casetta" c'era "la buca", il rifugio. Chiara e le sue compagne vi accorrono anche 11 volte al giorno al suono della sirena. Portano con loro solo il Vangelo: parole da vivere con quanti hanno intorno.
19 - Chiesetta S. Chiara
Una volta, dopo la richiesta di un povero, entrano in questa chiesetta: "Gesù, dacci un paio di scarpe n.42 per te in quel povero". All'uscita Duccia Calderari le porge un pacco: è un paio di scarpe n.42!
20 - Cantina Via Travai 74
Per ripararsi dalle bombe si trovano anche qui, in una cantina buia. A lume di candela leggono nel vangelo: "Padre... tutti siano uno". Avvertono di essere nate per relaizzare proprio 'quella pagina'.
21 - Chiesa Cappuccini
Nella sacrestia della chiesa distrutta dalle bombe, dove si custodiva l'Eucarestia, Chiara e le sue compagne chiedono a Gesù che insegni loro a realizzare l'unità. E' l'ultima domenica d'ottobre 1945.
22 - Piazza Fiera
Nel 1945, Chiara si reca da Mons. Carlo De Ferrari all'arcivescovado per sottoporgli la vita che sta nascendo, convinta delle parole di Gesù: "Chi ascolta voi ascolta me". Il Vescovo la appoggia.
23 - Chiesa San Marco
Nell'adiacente Sala Massaia, dall'ottobre 1942, si tengono le riunioni 'del sabato'. Chiara racconta le nuove scoperte e conosce le sue prime compagne. Negli anni si forma la prima comunità dei Focolari.
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