Festa di musica e di parole per ricordare Chiara Lubich

L'Adige

GIORGIO LACCHIN Una festa di musica e parole, canti di montagna e testimonianze. Chiara Lubich è stata ricordata da chi ne sta seguendo le orme per cambiare il mondo.

Nella grande sala Marilen al Centro Mariapoli di Cadine c' erano anche alcuni parenti della fondatrice del Movimento dei Focolari e i ragazzi dei licei Sophie Scholl e Rosmini di Trento che da settimane stanno studiando Chiara. C' era l' imam di Trento, Breigheche, che al termine ha salutato calorosamente l' ospite d' onore, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in prima fila con la figlia Laura.

«Celebrare per incontrare» è lo slogan del centenario, ha ricordato Paolo Crepaz , presidente del comitato promotore a Trento. «Degasperi, don Guetti, l' Azione Cattolica, la guerra sono le radici di Chiara», ha detto Crepaz.

Chiara era fiera delle proprie radici trentine, amava la montagna e i canti di montagna, e il coro della Sat ha emozionato intonando la «Serenada a Castel Toblin» e «La montanara». Fernando Muraca è stato il regista dell' evento durato un' ora e mezza. Un ricordo fatto d' arte perché Chiara amava moltissimo l' arte. Era anche una bravissima disegnatrice. Un ricordo pieno zeppo di note: Simonetta ed Emanuela Bungaro, al pianoforte e alla viola, hanno cullato i ricordi con dolci melodie.

Il giovane attore cubano Arnaldo Galbàn Rivero ha condotto l' evento raccontando tra una testimonianza e l' altra la vita di Chiara e i primi passi del Movimento. Una giovane attrice ha letto brani di lettere e discorsi pubblici di Chiara. «Che le nostre anime rimangano sempre unite e possano così completarsi», scrisse Chiara a Madre Teresa di Calcutta nel 1984.

Dopo i saluti del sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, e del presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ci sono state le testimonianze di Amy Uelmen, avvocato statunitense (accompagnata al pianoforte dalla sorella Nancy), dell' imprenditore slovacco Stanislav Lencz e quello di Singapore Lawrence Chang, dei medici Arthur Ngoi e Florence Mwanabute che vengono dalla Repubblica Democratica del Congo e dell' insegnante trentina Stella Bozzarelli. Sono intervenuti anche l' ex sindaco di Trento, Alberto Pacher, l' arcivescovo Lauro Tisi e Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari.

Sullo sfondo sono state proiettate immagini di Chiara, della Trento in cui ha vissuto: una città devastata dalle bombe.

Maria Voce è presidente del Movimento da 12 anni, è stata eletta pochi mesi dopo la morte di Chiara Lubich. «Non è stata una responsabilità pesante», ha detto la signora Voce, «perché il mio compito è stato ed è quello di custodire l' amore reciproco e servire l' Unità». Chiara, ha proseguito, «non ha lasciato sulla terra solo l' immenso patrimonio della sua vita esemplare, gli scritti e le realizzazioni che portano l' inconfondibile timbro dell' ispirazione ricevuta dal cielo: lei ci ha donato il Carisma dell' unità, che non passa». L' unico obiettivo dei Focolarini, ha ricordato ancora, è «vivere e agire per costruire un mondo diverso da quello in cui siamo; un mondo unito. Chiara l' ha fatto giorno per giorno, tessendo relazioni con tutte le persone che ha incontrato, senza lasciarsi fermare da alcuna differenza di cultura, religione, sesso, etnia, età, perché era convinta che Dio è Padre di tutti e che quindi tutti gli uomini e tutte le donne sono fratelli e sorelle».