Il dialogo interreligioso, luce per il mondo

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A livello internazionale, alcuni tra i principali riconoscimenti - formali e non - che Chiara Lubich ha ricevuto hanno riguardato il dialogo interreligioso: basti pensare al Premio Templeton per il progresso della religione ricevuto a Londra nel 1977, l'invito ricevuto dalla American Muslim Commission a parlare nella moschea di Harlem a New York nel 1997, o alle numerose esperienze di fraternità tra comunità di religioni diverse che il Movimento dei Focolari promuove anche in contesti particolarmente delicati - come Africa e Medio Oriente - da molti anni. Proprio al dialogo interreligioso avrebbe dovuto tenersi in questo mese un convegno a Trento, in occasione del Centenario, con ospiti internazionali.

Questo tema è stato al centro dell'ultimo collegamento Ch - una sorta di "notiziario" mensile con cui gli appartenenti al Movimento non solo si tengono informati, ma riflettono su come concretizzare oggi l'ideale dell'unità - dal titolo "Una luce per il mondo". Partendo da alcuni pensieri di Chiara Lubich stessa su questo tema, e da quelli di altri leader religiosi che si erano confrontati con lei, il collegamento tocca poi diverse zone del mondo per portare esempi concreti di che cosa il dialogo interreligioso significa oggi.

Si parte dall'India, con l'esperienza della collaborazione tra il movimento Shanti Ashram e i Focolari; per andare in Giordania, Costa d'Avorio, Afghanistan e Argentina a conoscere "fratelli e sorelle di fedi diverse"; insieme a voci di rappresentanti religiosi da tutti i continenti. C'è ad esempio Omar, musulmano che lavora alla cattolica Caritas in Giordania; Raul, danzatore indiano cristiano, che interpreta nella danza una divinità indù ed è sposato ad una danzatrice indù; e molti altri.

L'ultima edizione del Ch è disponibile in 15 lingue a questo link.

Buona visione!